Il merito è di uno dei fiori che si trova più comunemente nei nostri prati assolati in luglio ed agosto: la Calcatreppola Ametistina (Eryngium Amethystinum).
La specie ha preso il nome dalla parola latina “amethystina” perchè il colore dei fiori ricorda quello della varietà di quarzo chiamata ametista. Attenzione a raccoglierlo però: le sue spine sono insidiose!
Dopo lo splendore estivo, la calcatreppola diventa secca e leggera, assumendo un colore cioccolato, e viene così staccata dal suolo dalla bora che lo trasporta spargendone i semi.
Una delle nostre stanze si chiama proprio Calcatreppola in onore di questo fiore che racchiude la bellezza e l’aspra unicità del Carso.